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Sinossi:
Una giovane donna vive in anonimato in un appartamento al centro di Milano. Ha un cognome troppo pesante da esibire. Da poco è riuscita a trovare un’occupazione soddisfacente e vive una relazione sentimentale. Finalmente tutto sembra normale. Ma una sera, di ritorno dal lavoro, c’è un ospite inatteso che la aspetta a casa. Sono undici anni che la ragazza non lo vede, undici anni che il padre, latitante di mafia, è scomparso dalla sua vita. Perché si trova lì? Per quale motivo è tornato a sconvolgere di nuovo una fragile esistenza che con difficoltà e dolore è riuscita a costruirsi dopo l’abbandono della Sicilia, della famiglia, degli affetti, dopo la dolorosa scelta della libertà? Agli struggenti ricordi del passato, che la vedono ancora bambina, si intrecciano le richieste del presente. Il padre è lì per un favore che lei gli deve in nome del rispetto e dell’obbedienza. Vano sarebbe il suo rifiuto. Vana la sua pretesa di estraneità. Alternando il dialogo tra i due protagonisti con la testimonianza diretta di un pentito che a larghe pennellate descrive al pubblico alcuni aspetti, consuetudini e metodi della mafia, Isidori, anch’egli di origini siciliane, esplora il rapporto tra le ragioni della famiglia e le ragioni dello stato, tra la sacralità degli affetti e la difesa della libertà individuale: in un sistema nel quale, soprattutto per le donne, madri, mogli, figlie, la libertà sembra essere soltanto una chimera e il destino una strada obbligata.
Dal verbale della giuria Premio Enrico Maria Salerno 2009
 

 

Il sangue di Imma

Stesura: 2009

Genere: Dramma

Personaggi: 2 uomini 1 donna

Durata: 60 min.

Scena: Un monolocale

Riconoscimenti:
Finalista al Premio Enrico Maria Salerno 2009